Il lamento dell’onesto
(Satira del nostro tempo)
Redazione
Il 9 gennaio
2019
Mio nonno una volta diceva:
– Sulla forca finisce ogni giusto! –
La feroce condanna e il trambusto
son il premio di chi fa il dover.
- Va a zappare! – si dice sovente.
Chi lavora nessuno difende,
una spada di Damocle pende
sulle spalle del vulgo italian.
Siamo stanchi di tanti balzelli
che il Governo dall’alto c’impone:
non c’è pace né alcuna ragione
per l’onesto che soffre di più.
C’è qualcuno che s’è comportato
come Dracula al nostro paese,
questo suolo felice egli rese
una landa bruciata dal sol.
I Comuni son altri vampiri
nel colpire con tasse su tasse,
per avere le quote più basse
chi può farlo va in terre stranier.
Imu e Tari, servizi locali,
Pantalone è pur sempre che paga:
con la norma impostata sì vaga
per il furbo la legge non c’è.
– Cervellone di questo Governo,
perché l’IVA non segni immediata? –
Con la spesa che abbiam dichiarata
metti in luce la nostra onestà.
A che serve l’Europa sovrana
dove vige la burocrazia?
Non sarebbe una mera follia
se cambiassimo mentalità.
Su, venite con carri e con ruspe,
demolite le mura vetuste,
se le leggi vi sembrano giuste
il deserto potete crear.
Oh, Calabria sì bella e perduta!
Se fiorisce tuttora il limone
il mercato a buttarlo t’impone,
pur l’ulivo si stenta a tener.
Maledetto chi l’ha rovinata,
chi le tolse i suoi figli amorosi,
che ritornano sempre festosi
per l’abbraccio dei lor paesan.
E la storia prosegue il cammino
in attesa del nostro riscatto,
non m’importa se passo da matto
perché questa è la gran verità.
http://www.approdonews.it/giornale/?p=327249
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