martedì 23 agosto 2016

Alla scoperta di Seminara



REGGIO CALABRIA
Viaggio alla scoperta di Seminara

redazione  -  Il 23 agosto 2016
di Domenico Caruso

Un po’ di storia
Si ritiene che Seminara avesse avuto origine su un’antica rocca nell’VIII secolo dai monaci Basiliani scampati dalla persecuzione dell’imperatore di Bisanzio, Leone III l’Isaurico.
Ivi si rifugiarono nel 951 dei profughi di Tauriana (distrutta dai Saraceni), i quali portarono il culto della Madonna della Romania, un’effigie che – salvata da un incendio – venne ritrovata nel 1010 per essere collocata nel Santuario ad essa edificato. Nel XIII secolo Seminara fu elevata a Università con giurisdizione su Palmi. Munita di possenti mura di cinta, nel XVI secolo divenne la più importante e popolosa città della Calabria Ultra.
Contava numerosi monasteri e chiese, un ospedale, un Monte di Pietà, una sinagoga, accademie culturali e realtà industriali. Pertanto, divenne meta di artisti e letterati; il 3 novembre 1535 ebbe anche la visita dell’imperatore Carlo V.
A lungo contesa da Normanni, Svevi ed Angioini, conservò i benefici derivati dall’essere demanio regio, ad eccezione del breve periodo (1410-1420) che fu dominata dalla famiglia Ruffo. Divenuta, quindi, feudo dagli Spinelli con Carlo I, riebbe il privilegio del demanio.
I terremoti del 1783 e del 1908 la rasero al suolo: ricostruita altrove (dopo il primo sisma), perse i più rappresentativi tesori architettonici.
Al riordino amministrativo del 1799 voluto da Championnet, Seminara fu a capo del dipartimento della Sagra. Nel 1807 rientrò nel governo di Palmi e nel 1811 divenne Comune autonomo.

Personaggi illustri
Bernardo Barlaam (1290-1348) – Monaco, teologo, astronomo e matematico. Fu maestro di greco di Petrarca, Boccaccio e Paolo Perugino. Morì ad Avignone.
Domenico Grimaldi (1734-1805) – Agronomo di fama internazionale, economista e filosofo. Introdusse il nuovo “frantoio alla genovese”.
Marcantonio Leone (1564-1627) – Teologo della Controriforma. Fondò il Monte di Pietà nella città.
Vincenzo Marzano (1865-1912) – Letterato e poeta, amico del nostro latinista Francesco Sofia Alessio. Collaboratore di giornali e riviste.
Leonzio Pilato (1310-1364) – Allievo di Barlaam. Chiamato a Firenze dal Petrarca nel 1360. Tradusse l’Iliade e l’Odissea dal greco al latino. Morì durante un naufragio in prossimità di Venezia.
San Filoreto (1020-1070) – Asceta nel Monastero di S. Elia (Palmi).

Luoghi di culto
Basilica Santuario della Madonna dei Poveri – Riedificata nel 1930, dopo il terremoto del 1908 che l’aveva distrutta. Di stile romanico, all’interno conserva la statua lignea della Vergine (v. in seguito). Pregevole è anche la Madonna col Bambino (Scuola del Gagini).
Chiesa di S. Michele in stile barocco. Ricostruita dopo il sisma del 1783.
Chiesa di S. Marco Evangelista – Fino al 1880 ospitava la collegiata. Costruita dopo il 1783 nel sito dell’antica Chiesa dei Minori Osservanti sotto il titolo di Santa Maria degli Angeli. Nella stessa si custodiscono il “palio” e i “Giganti” di cartapesta.
Chiesetta di S. Antonio dei Pignatari – A circa un Km sulla strada che conduce a Castellace.
Chiesetta dell’Ecce Homo dei Cappuccini – Nella parte alta della città. Edificata nella seconda metà del cinquecento, sopravvissuta ai vari sismi, venne danneggiata da un incendio doloso nel 1976.

La Madonna nera
A Seminara si conserva la più antica scultura lignea del Meridione, la “Madonna Nera dei Poveri”. Portata in Occidente dai monaci bizantini nell’ottavo secolo, fino al 951 fu venerata a Tauriana. Dopo la distruzione della città magnogreca dai pirati agareni, la straordinaria immagine trovò la sua collocazione a Seminara. Il primo documento ufficiale dell’evento risale al 1325. La Santa Vergine, alta 92 cm, tiene sul braccio destro un bambino e poggia su un trono laminato in oro. Salvata due volte, nel 1783 e nel 1908, dai terremoti che distrussero la città, ricevette la visita di re e imperatori come il normanno Ruggero II, Ferdinando II di Spagna e Carlo V. Dal 10 al 15 agosto di ogni anno migliaia di pellegrini giungono da ogni parte per rendere omaggio alla prodigiosa immagine.
Diverse leggende tramandano il suo ritrovamento a Tauriana, dov’era stata nascosta per sfuggire alle feroci milizie musulmane. In una di queste storie si narra che, durante la settimana santa, alcuni cittadini di Seminara erano intenti a raccogliere erbe selvatiche nella campagna circostante quando rinvennero la statua della Madonna. Avvisarono dell’evento i loro concittadini, i quali inviarono sul posto i più notabili del luogo a prelevarla. Ma il simulacro si rivelò tanto pesante da non potersi sollevare. Tentarono l’impresa i più umili (“i poveri”) e la statua, divenuta miracolosamente leggera, fu portata a Seminara.
Il culto della sacra effigie si estende dalla Calabria Meridionale alla Sicilia Orientale.
Due altre Madonne Nere sono celebri in Italia, quelle di Oropa e di Tindari.

Manifestazioni civili e religiose
Oltre ai solenni festeggiamenti in onore della Madonna dei Poveri vi sono, con più modesti preparativi ma con rinnovata devozione, quelli di S. Mercurio patrono (25 novembre); S. Antonio (ultima domenica di giugno); Madonna del Carmine (16 luglio); S. Anna (26 luglio) nell’omonima frazione; Maria SS. Addolorata (III domenica di agosto) nella frazione Barritteri; S. Rocco (III domenica di settembre).
Fra le cerimonie civili vanno ricordate il raduno di complessi bandistici regionali durante l’estate e la rassegna concertistica di dicembre.

Il corteo storico di Carlo V
La rievocazione, nella prima decade di agosto (decorrenza non annuale), dell’ingresso dell’imperatore Carlo V di ritorno dalla campagna d’Africa (avvenuta il 3 novembre 1535) si svolge con un imponente corteo di oltre cento figuranti in sfarzosi abiti del ’500 spagnolo, unitamente a giostre con cavalieri e spadaccini, animali e armate che percorrono il viaggio del passato d’incomparabile suggestione.

Leggende e curiosità
L’Obelisco Basiliano, edificato nel X secolo con l’arrivo dei monaci basiliani, si presenta a pianta quadrata ed è formato da mattoncini. In alto è collocata una colonna in cima alla quale vi sono una sfera e una croce in ferro.
I Giganti – Durante la processione della Madonna dei Poveri (14 e 15 agosto) si esibiscono per le vie cittadine al suono dei tamburi i Giganti Mata e Grifone, conservati nel Palazzo Comunale. 

Le ceramiche artistiche
Vi sono diversi forni per la lavorazione artigianale della ceramica dalle forme originali. Si producono fiasche antropomorfe, vasi, maschere grottesche ed altri oggetti che vengono venduti nei vari paesi.
Ho avuto modo di conoscere alcuni artisti essendo stato segretario delle scuole elementari della città durante l’anno scolastico 1971/72.

Per concludere
Nel 1342 ad Avignone Francesco Petrarca conobbe Barlaam e, divenuto suo discepolo, si adoperò presso Papa Clemente VI a far nominare il maestro vescovo ed assegnargli la Diocesi di Gerace. Appresa la fine, così lo ricorda:
«La morte mi ha privato del mio Barlaam. Ma, a dir vero, io stesso me ne ero privato. Non mi accorsi che l’onore si sarebbe risolto in un mio grave danno. Difatti, aiutandolo a diventare vescovo, persi il maestro con il quale avevo cominciato a studiare con fiduciosa speranza». (Familiares, XII, 2.7)

http://approdonews.it/giornale/?p=232117

lunedì 8 agosto 2016

Giovanni Paolo II e Papa Francesco in Calabria



REGGIO CALABRIA
“Riflessioni” sul Beato Giovanni Paolo II e su Papa Francesco. Un servizio sul noto sito.

redazione - Il 8 agosto 2016
di Domenico Caruso

Il noto sito web “Riflessioni” nelle “Lettere on line” presenta, in primo piano, il nostro servizio riguardante il Beato Karol Wojtyla e Papa Francesco.
Si legge: «Ancor prima di visitare la Calabria, [Giovanni Paolo II] manifestò il suo legame con Paola, patria del Santo Fraticello che a somiglianza del Redentore amò il prossimo più di se stesso e che viene considerato il maggiore taumaturgo della storia cristiana».
Il Sommo Pontefice, dopo la sua venuta a Reggio dell’ottobre 1984, convocò i calabresi a Roma. Ed ancora, il 12 giugno 1988, concludendo il XXI Congresso Eucaristico Nazionale nel nostro capoluogo di provincia, s’interessò dei gravi ed annosi problemi meridionali.
Memorabile il suo discorso del 1° giugno 1985, allorquando affermò:
«Voglio sperare, che voi non mancherete di rileggere la storia religiosa della vostra Regione, che ha accolto il messaggio cristiano fin dal primo secolo, alla luce splendente dei Santi calabresi che hanno forgiato generazioni di cristiani secondo lo spirito del Vangelo e della Croce di Gesù Cristo. Come non rievocare alcune figure emblematiche che ebbi occasione di venerare nel corso della mia visita: S. Nilo e S. Bartolomeo, illustri rappresentanti del Monachesimo Cenobitico; S. Bruno, che diede impulso in Calabria al Monachesimo Certosino, fondando quella splendida Certosa, che ancora porto davanti al mio sguardo; S. Francesco di Paola, il Santo dell’umiltà e della carità, sempre vicino al cuore della gente! Gli alti esempi di questi Santi luminosi e sempre attuali devono costituire uno stimolo costante per quella animazione cristiana e sociale della Calabria, oggi non meno dei tempi passati, bisognosa di uomini e donne che sappiano testimoniare con coraggio l’impegno per una rinascita spirituale».
Proseguì all’analisi degli impegni, che ogni buon cattolico avrebbe dovuto assolvere per la nostra rinascita e che si sarebbero concretizzati nel pieno rispetto dell’uomo: un chiaro esempio egli lo dimostrò con la sua condotta personale.
A prescindere da ogni singolare coincidenza e certi che sia stato un premio divino, dobbiamo constatare che Carlo Wojtyla tornò alla Casa del Padre proprio il 2 aprile, ricorrenza di S. Francesco di Paola. Ad attenderlo in Cielo vi sarebbe stato dunque, fra i tanti Beati, il nostro taumaturgo che durante la lunga vita fu al servizio dei poveri e dei lavoratori vittime delle angherie dei baroni locali.
Anche Papa Francesco per la seconda volta, dopo il 21 giugno 2014 a Cassano Ionio, dovrebbe tornare nella nostra Regione e precisamente a Paola.
Niente è ancora definito, ma la nuova tappa significherebbe per la Calabria un evento eccezionale. Sembra che c’è ancora da aspettare.
Qualche tempo fa infatti – nel corso di una conferenza stampa a Milano – il Cardinale Angelo Scola informò di aver ricevuto comunicazione dalla Segreteria di Stato che, a causa dell’intensificarsi degli impegni per il Giubileo, è intenzione del Pontefice di rinviare le visite pastorali in Italia.
Ma è già motivo di gioia la nostra attesa fiduciosa del prossimo incontro con Papa Francesco.

Ecco il link del servizio:
http://www.riflessioni.it/lettereonline/giovanni-paolo-papa-francesco-calabria.htm

Da: "L'Approdo".